con Nadia Tereszkiewicz / Sofiane Bennacer / Louis Garrel / Micha Lescot
INTRODUCE LA SCENEGGIATRICE NOÉMIE LVOVSKY
Regista
Trasferitasi bambina a Parigi con la famiglia, negli anni ’80 studia teatro, diventa attrice e inizia a lavorare tra l’Italia e la Francia. Quattro volte David di Donatello e un César, Valeria Bruni Tedeschi esordisce come regista nel 2003, con È più facile per un cammello… Premio Louis-Delluc come migliore opera prima, a cui seguono nel 2006 Actrices e nel 2013 Un castello in Italia, in competizione al Festival di Cannes. Nel 2018 è stata ospite di France Odeon per presentare I villeggianti, in concorso a Cannes.
Valeria Bruni Tedeschi, Noémie Lvovsky, Agnès De Sacy
Commedia
126'
Julien Poupard
Anne Weil
Emmanuelle Duplay
François Waledisch
Ad Vitam Production, Agat Films
Charades
Lucky Red
Nanterre, fine anni Ottanta. A vent’anni Stella (Nadia Tereszkiewicz), Etienne (Sofiane Bennacer) e Adèle sono ammessi insieme ad altri talenti alla celeberrima scuola di teatro di Patrice Chéreau (Louis Garrel) e Pierre Romans, Les Amandiers, una scuola fuori dagli schemi, bizzara, a suo modo unica. Valeria Bruni Tedeschi mette ancora indietro le lancette dell’orologio e ci racconta un altro pezzo importante della sua vita, in questo caso professionale, decisamente fondante. Lo fa mescolando commedia e tragedia, sul filo tra la finzione e l’autobiografia (Stella è lei, beninteso), contando come di consueto sul lavoro di scrittura a sei mani con Agnès De Sacy e Noémie Lvovsky. Ma se il teatro è lo scenario, il contorno, il filo conduttore, Les Amandiers non è un film sul teatro, è piuttosto il racconto di una generazione alle prese con le proprie passioni, gli amori, i sogni e le prime scottanti tragedie. Saranno famosi? Non è questo il punto. In ogni caso a Cannes, dove è stato presentato in sélection officielle, avrebbe meritato di entrare nel palmarès. (VG)